La nostra azienda è a termine o ha un futuro garantito?
Mi sto avvicinando verso la parte finale della mia carriera, sto per compiere 60 anni, ho un’azienda, dopo di me, l’azienda avrà un futuro?
Quella descritta qui sopra è la mia condizione, compirò 60 anni tra pochi mesi e ho un figlio in azienda.
Quanti Imprenditori sono in queste condizioni e si stanno facendo la ferale domanda che hai letto nel paragrafo precedente?
Programmare il passaggio generazionale
Non importa se l’azienda è piccola o è grande, importa molto invece se ci sono dei figli che vogliono o possono entrare in azienda: l’entrata dei figli potrebbe significare la possibilità di garantire il futuro dell’azienda e la soddisfazione personale di lasciare un segno tangibile del nostro fugace passaggio in quest’universo.
Quante volte però il passaggio generazionale non lo programmiamo, non lo prevediamo e aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo fino a che saremo vecchi rincoglioniti e i nostri figli, magari in azienda da 20 anni senza responsabilità reali saranno inetti ed incapaci di portarla avanti?
La responsabilità del fallimento di un passaggio generazionale in primis è nostra, non dei figli, ricordiamocelo bene.
Il passaggio generazionale va programmato per tempo.
Passaggio generazionale in azienda: l’importanza del mentoring
Secondo il mio parere, dai cinquanta, sessant’anni massimo ogni imprenditore dovrebbe considerare che l’ultima parte della sua carriera dovrebbe essere dedicata a fare da mentore agli eventuali figli in azienda.
Non significa non tenere in mano il timone dell’azienda e lasciare tutto ai figli in modo irresponsabile, significa capire se i figli hanno le potenzialità, la voglia e la passione per entrare in azienda, crescere ed acquisire le competenze per, un giorno, guidarla in autonomia con deleghe sempre crescenti.
Il lavoro è lungo e complesso per garantire un passaggio generazionale perchè è necessario riuscire a separare l’azienda dagli affetti e non è per nulla semplice.
Un lavoro lungo e complesso ma entusiasmante, se capiamo che non siamo eterni, che non siamo infallibili, che non siamo… aggiungi tu le tue credenze sul tema.
La responsabilità sociale dell’Imprenditore
Programmare per tempo il passaggio generazionale è un dovere sociale per chi fa impresa: generalmente abbiamo dei dipendenti, abbiamo degli impegni, abbiamo un’attività sul territorio. Come possiamo pensare di lasciare che tutto vada a scatafascio?
Perchè succederà: se aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo quando arriveremo a 90 anni decrepiti e rincoglioniti l’azienda chiuderà o fallirà o verra svenduta, perchè dobbiamo essere così sciocchi dopo tutta la fatica che abbiamo fatto a costruirla?
Alternative al passaggio generazionale
Quali alternative abbiamo?
Se non abbiamo figli, se i figli non sono interessati a portare avanti l’azienda o se non sono adatti a farlo abbiamo tre alternative:
- Vendere, ma se non abbiamo una linea di bravi manager potremmo vederci costretti a svendere.
- Creare una linea di bravi manager che possano essere valutati di valore dall’eventuale acquirente permettendoci poi di vendere bene l’azienda.
- Creare una linea di bravi manager con un piano di cessione progressivo dell’azienda a loro, in modo che possano garantire la continuità del business.
La prima alternativa, secondo me, è una buona opzione ma la seconda e la terza sono le migliori e, in ogni caso, sono opzioni che richiedono tempo e investimenti grandi sia dal punto di vista tecnico che emotivo: esattamente come un passaggio generazionale fatto bene.
Tu, hai altre opzioni da poter condividere con i lettori di questo articolo? Se sei un Imprenditore: cosa suggerisci ai colleghi che ci leggono?