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Palestra d'impresa / 3 consigli per gestire il passaggio generazionale
Questo è il primo consiglio: dobbiamo mollare prima di essere troppo vecchi e aver perso la lucidità per gestirlo in modo corretto, perché è in gioco sia la famiglia che l’azienda e se non siamo lucidi rischiamo di fare disastri.
Il passaggio generazionale, spesso è fonte di grandi problemi, prima in famiglia e conseguentemente in azienda. E’ così difficile perché nel nostro paese l’azienda, spesso, è in commistione con la famiglia. Azienda e famiglia sono la stessa cosa e tutta la gestione è basata sull’emotività e sui rapporti all’interno della famiglia. E’ da qui che si deve partire, con serenità, se si vuole realizzare un passaggio generazionale con successo.
Ma come gestire il passaggio generazionale?
La famiglia è una cosa, l’azienda è un’altra. Non necessariamente chi è erediterà l’azienda dovrà essere nel management aziendale. Per guidare l’azienda ci vogliono le competenze. Posso essere proprietario senza essere il gestore. OK, troppo difficile, troppo complicato, non voglio creare turbe o squilibri in famiglia, la vendo, potresti pensare.
L’azienda senza competenze non è vendibile, al limite la svenderai. Chi acquista un’azienda vuole vedere le competenze del management e se l’azienda si deve misurare solo sulle competenze del fondatore, unico caudillo e grande timoniere solitario, che è a termine, non ha valore.
Ecco, questi punti qui sopra, apparentemente molto semplici quando non vengono gestiti sono la causa originaria di tutti i guai.
Gli attori in campo nel passaggio generazionale:
Questo scenario comporta il fatto che le discussioni sono su base famigliare, e spesso vengono fatte davanti ai dipendenti dell’azienda, che si trovano a vedere o dover gestire o subire conflitti che dovrebbero stare nelle mura di casa e invece vengono portati in azienda. Devastante, per tutti.
E’ importante, in questi casi, diventare consapevoli e stabilire dei patti chiari e delle regole scritte
Se si parte da questi punti di vista, onestamente, ci si siede, stilando la lista delle competenze che servono, non dando per scontato che si debba stare in azienda per diritto divino, capendo cosa manca, dove si può reperire ed entro quanto tempo va fatto, un passaggio generazionale è possibile, difficile ma possibile.
Possono sembrare cose banali o scontate quelle qui sopra ma, per esperienza diretta, posso dire che, nelle p.m.i. non lo sono quasi mai, sono i fondamenti da cui partire, sempre: non serve iniziare a lavorare su cose tecniche o deleghe se non si prendono accordi chiari e netti in merito a competenze, tempi e obiettivi da raggiungere.
Nel mio lavoro di affiancamento agli imprenditori che seguo nei passaggi generazionali dedico molto tempo agli accordi iniziali che vanno rivisti, ribaditi e verificati man mano che si procede non dandoli mai per scontati.
Bisogno pensarci per tempo: oltre al buon senso e alla consapevolezza che senza l’azienda nessuno degli attori in campo avrebbe un lavoro, un passaggio generazionale ha bisogno di competenze specifiche, consulenti esperti. Oltre a figure come la mia, che fungono da facilitatori e stimolatori, è necessario lavorare in team con commercialisti e avvocati per stilare dei patti di famiglia chiari, per gestire la situazione patrimoniale famigliare garantendo equità come conseguenza alle scelte. Non è per niente semplice ma è possibile.
Imposta il passaggio generazionale il più presto possibile. L’imprenditore deve pianificare il passaggio generazionale presto, non può aspettare di non aver più tempo avviandolo nel momento in cui è costretto dall’età o dagli acciacchi.
Ci dobbiamo rendere conto che anche la più florida delle aziende, se è incentrata sulla figura dell’imperatore o imperatrice che seguono tutto e tutti in prima persona, sarà fonte di problemi enormi se lasciata in eredità a chi non ha le competenze per guidarla.
Il passaggio generazionale è la sfida più grande e difficile ma è anche la più bella: quella che può creare magiche alchimie tra persone che si vogliono bene e che, insieme, costruiscono il futuro delle prossime generazioni famigliari.
Se vuoi saperne di più in merito al supporto che posso darti scrivimi e facciamoci una chiacchierata in merito.
Mi trovi qui: [email protected]
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