Può sembrare un’eresia quello che scrivo nel titolo di questo post ma è la realtà.
Non significa che il talento non sia importante o che non ci dia dei vantaggi, ben venga il talento, ma non è il talento che fa la differenza per avere successo nel proprio campo, anche perché, se fosse così, io che non ho particolari talenti, o molti di noi che non nascono talentuosi, sarebbero destinati a non ottenere risultati importanti.
Nella realtà dei fatti non è così: il talento serve ma è il duro lavoro e l’allenamento costante che ci permette di ottenere risultati importanti nel nostro campo di attività e questo è un assioma.
Talento VS Allenamento
Quante persone talentuose si sono perse per strada o sono state solo delle meteore: lo sport è il campo di attività in cui è più semplice vedere in azione questo assioma, vale però per tutte le attività.
Quante persone senza particolari talenti grazie a duro lavoro, applicazione e allenamento sono diventati eccellenti con risultati superiori alla media? Sempre nello sport, lo si vede dappertutto, in azienda è la stessa cosa.
E che dire dei fenomeni? Sempre prendendo come riferimento lo sport, i fenomeni, quelli di un altro pianeta, certamente sono talentuosi ma diventano dei fenomeni non grazie al puro talento ma perché si allenano più duramente degli altri e perseverano più degli altri per testare i propri limiti e superarli.
Due nomi noti a tutti:
- Cristiano Ronaldo, che molti compagni considerano fuori di testa per la maniacalità e la costante ricerca di nuovi limiti da superare grazie all’allenamento continuo.
- Michael Jordan, che anche all’apice della carriera praticava costantemente sessioni di extra lavoro e si allenava più di tutti.
Ho citato due casi tra i più famosi e noti a tutti, ce ne sono a centinaia.
Dire che solo il talento è ciò che ci fa ottenere risultati importanti, significa metterci nelle condizioni di giustificare i nostri fallimenti o scarse performance con frasi di questo tipo: ”Eh, ma io non avuto in dono il talento” o altre stupidate simili.
10.000 ore di brutale allenamento nella pratica per avere successo
Esiste una teoria, sviluppata dal sociologo canadese Malcolm Gladwell che identifica il raggiungimento del successo, nel proprio campo di attività, in 10.000 ore di brutale allenamento nella pratica, che significa anni di investimento quotidiano per il miglioramento personale.
Secondo questa teoria, che io ritengo in gran parte corretta, il fatto di allenarsi duramente per ottenere il successo non garantisce la certezza di ottenerlo, perché possono accadere mille imprevisti che ci impediscono di raggiungere il risultato nonostante il nostro allenamento.
Però, se non siamo disposti a praticare il duro lavoro e l’allenamento costante, possiamo essere certi che non raggiungeremo risultati importanti, magari vivacchieremo, probabilmente riusciremo a sfangarla, ma il successo, quello che ognuno di noi, individualmente, identifica come successo, non lo otterremo.
Costanza, perseveranza e ritmo questo è l’allenamento
Non scrivo di altre attività perché non le conosco ma, nella mia carriera di Allenatore d’Impresa, che mi permette di essere sul mercato con successo e risultati importanti da oltre 20 anni, ho conosciuto persone che avevano il talento ma non avevano la costanza e la perseveranza: non erano disposti a fare quel passo in più, non erano disposti a soffrire per apprendere le routine di lavoro e tutto quello che c’è da fare dietro a una performance di alto livello che dura nel tempo e infatti hanno fallito.
Certo, magari vivacchiano, ma il successo è un’altra cosa.
Ho conosciuto invece persone che, come me, non avevano particolari talenti ma avevano una feroce determinazione a studiare, allenarsi, migliorarsi quotidianamente, che hanno ottenuto e stanno continuando a ottenere risultati importanti.
Nel mio campo di attività ho conosciuto anche qualche fenomeno: persone talentuose che hanno e stanno ottenendo risultati importantissimi ma che, conoscendoli, si allenano tutti i giorni, studiano tutti i giorni, cercano di migliorarsi tutti i giorni, ecco perché sono fenomeni, non perché hanno il talento ma perché il duro lavoro è un boost per il loro talento.
Quello che è vero nel mio settore è vero per tutti i settori.
Quindi, come fare per avere successo nel proprio settore di attività?
Non conosco una ricetta che vale per tutti, vi posso condividere quello che ha funzionato per me:
- Prendiamo un esempio, qualcuno che ha già avuto il successo che vorremmo avere noi, studiamolo, capiamo cosa fa e come lo fa, facciamoci ispirare. Nel mio caso, sono stato particolarmente fortunato perché la persona a cui mi ispiravo l’ho conosciuta ed è stato, per alcuni anni, il mio mentore.
- Condividiamo con chi vive con noi il nostro progetto. Questo punto è molto importante perché se chi vive con noi ci rema contro o non è informato molto bene dei sacrifici che dovremo fare prima dei benefici che otterremo, il nostro progetto naufragherà e potrebbe avere un impatto importante anche nel rapporto con la persona che ci sta accanto. Questo punto è spesso sottovalutato, non facciamo l’errore di non smarcarlo.
- Stabiliamo un arco temporale che determina entro quando vogliamo raggiungere i risultati che riteniamo possano valere quello che per noi è il successo e scomponiamoli in obiettivi più piccoli sequenziali, ognuno dei quali deve indicare: qual è l’obiettivo, quanto tempo ipotizzo per raggiungerlo, come faccio a raggiungerlo indicando in modo dettagliato quanto tempo e quanti soldi mi servono per raggiungerlo.
- Gestiamo il nostro tempo organizzandoci con un timing ben preciso e scandito che preveda gli spazi per lo studio e il miglioramento personale. Qui puoi leggere un articolo in cui scrivo della gestione del tempo e che può darti spunti utili.
- Iniziamo il nostro percorso, un passo alla volta, applicandoci con metodo e perseveranza.
- Verifichiamo settimanalmente lo stato delle attività e se serve facciamo i correttivi che serve per rimanere orientati verso il nostro obiettivo.
Non è difficile da fare, è solo lungo e noioso ed è per questo che molti rinunciano prima di partire o si smarriscono alle prime difficoltà, lavorando ad elastico o trovando scuse e giustificazioni sul perché non stanno ottenendo risultati.
Come ho scritto prima: non c’è una ricetta certa per il successo, ma gli spunti che ho scritto qui sopra possono aiutare ad orientarsi mentre, invece, la ricetta certa per l’insuccesso esiste ed è non fare quello che scrivo in questo articolo. That’s it.